Tra settembre e ottobre migliaia di anziani avrebbero ricevuto troppo vaccino contro il Covid: l’inchiesta di Report sulla somministrazione della terza dose.
Report continua ad indagare e ad investigare sulla campagna di vaccinazione in Italia e in particolare si concentra sulla somministrazione della terza dose del vaccino contro il Covid agli anziani.
Dopo aver portato alla luce alcune criticità legate alla somministrazione di AstraZeneca ai più giovani, la trasmissione parla della somministrazione della terza dose. Secondo quanto portato alla luce dagli autori del servizio, tra settembre e ottobre agli anziani sarebbe stato somministrato troppo vaccino a causa di un problema di comunicazione tra l’Aifa e il Ministero della Salute.
#Report ha scoperto nella campagna vaccinale un cortocircuito, a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre, tra Aifa e ministero della Salute. Per quasi due settimane gli anziani che hanno preso il booster Moderna hanno ricevuto una quantità di vaccino doppia. pic.twitter.com/vu8UiDPuCO
— Report (@reportrai3) November 1, 2021
La somministrazione della terza dose di vaccino agli anziani
Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi e si attendono comunicazioni ufficiali in merito da parte delle autorità competenti. Al momento possiamo raccontare quanto portato alla luce da Report e anticipato da il Fatto Quotidiano prima della messa in onda del servizio.
Il problema nasce dopo il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino agli over 60 e ai soggetti fragili di ogni età. Il 9 settembre l’Aifa ha espresso parere favorevole alla somministrazione della dose dose booster per queste due categorie, over 60 e soggetti fragili di ogni età, appunto. L’Agenzia italiana del farmaco ha specificato che per la terza dose era raccomandato l’uso di un vaccino mRNA, quindi Pfizer o Moderna. E proprio sul dosaggio di Moderna ci sarebbero stati problemi durati due settimane.
Report, agli anziani è stato somministrato troppo vaccino Moderna
Per la dose booster, quindi quella somministrata agli over 60 e ai fragili di ogni età, la stessa società che produce il vaccino Moderna suggeriva la somministrazione di mezza dose. Questo perché dal punto di vista dell’efficacia i risultati sono identici rispetto a quelli ottenuti con la somministrazione di una dose intera e perché somministrando mezza dose si riduce il rischio di reazioni avverse in seguito alla vaccinazione. Questo secondo la ricostruzione di Report.
E invece in Italia, secondo la ricostruzione di Report, tra settembre e ottobre 2021 agli over 60 è stata somministrata una dose intera di vaccino Moderna. Poi l’8 ottobre c’è un passo indietro da parte del Ministero che raccomanda di utilizzare solo il vaccino Pfizer. Alla fine del mese di ottobre l’Ema chiarisce le regole specificando che per la dose booster deve essere utilizzata mezza dose di Moderna. Secondo i calcoli fatti dagli autori del servizio di Report, in Italia trentamila anziani circa hanno ricevuto la dose intera di Moderna come booster. La raccomandazione di somministrare mezza dose però sarebbe stata data per risparmiare le dosi a disposizione e gestire meglio la campagna di vaccinazione.
Pd e FI contro Report: “Compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass”. Ranucci, “Stufo di queste accuse, devo essere libero di raccontare delle criticità”
I parlamentari del Partito democratico che fanno parte della Commissione di Vigilanza della Rai hanno accusato Report di aver mandato in onda “un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass“. I deputati del Pd chiedono inoltre un chiarimento ai vertici della RAI sulla parte del servizio nella quale alcuni infermieri che esprimono dubbi sull’efficacia dei vaccini.
“Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione della trasmissione, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti No Vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio“, è la replica di Ranucci, come riferito da la Repubblica.